Descrizione
Andrea Vitali abbandona la sua amata Bellano per una storia familiare in cui la leggerezza accompagna la sordida disperazione di certi rapporti. Sono mancato all’affetto dei miei cari è il racconto di un padre di altri tempi, gli anni Sessanta del ventesimo secolo, in cui lavoro e famiglia sono le sue uniche ragioni di vita. Mai un giorno di vacanza, un giro alle giostre, ma sempre la cena sul tavolo, i vestiti puliti, i libri nuovi. E allora perché, si chiede disperatamente il protagonista, i suoi figli sono cresciuti così male? Cosa gli è accaduto e cosa ha fatto per meritarselo? Nessuno dei tre figli rispecchia quello che desiderava un uomo solido come l’eroe di Sono mancato all’affetto dei miei cari. E allora viene da chiedersi se i figli sono un prolungamento dei genitori o se poi proseguono autonomi nel loro cammino. Se lo chiede questo padre di ferro ed è la domanda che gli pone la moglie, sempre pronta a difenderli e a vedere Alice, Alberto ed Ercolino come erano da bambini. Il tempo è passato e i tre sono diventati adulti: Alice è incapace di fare la moglie e sogna l’università, Alberto è un ingrato ed Ercolino è un genio con evidenti disturbi alimentari. Andrea Vitali ripercorre con la voce del protagonista l’amarezza di un padre, incapace di vedere i propri sbagli, ma molto abile nel cogliere il fallimento.